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Giancarlo Tartaglia |
Francesco Perri è stato un osservatore e protagonista di una stagione più inquiete e convulse della storia nazionale, da Giolitti alla Ricostruzione. Il repubblicanesimo era il prodotto logico di un'esigenza razionale: la selezione dell'èlite di governo per via meritocratica e non per un diritto di successione. Con questa impostazione Perri seguì le ultime convulsioni della libertà in Italia con partecipazione, dalle colonne dell'Italia del Popolo e della Voce Repubblicana, in dalla sua fondazione, per poi immergersi, durante gli anni della dittatura, nello spazio dell'impegno letterario e dell'impiego, finché ci riusci. Nel 1943 – 1944 tornò alla vita politica, sotto l'occupazione nazi-fascista: ma fu nel 1945, all'indomani della Liberazione, che il partito lo volle alla guida del Tribuno del Popolo, foglio repubblicano genovese, e poi della stessa Voce Repubblicana. |
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Alessandro Massimo Nucara |
Più di sessant'anni or sono, in seno all'Assemblea Costituente, i parlamentari repubblicani e azionisti parteciparono attivamente alla definizione de nuovo patto sociale e, nonostante le proprie esigue forze, riuscirono a evitare che questo si limitasse a ratificare il compromesso tra le due principali componenti, quella cattolica e quella marxista. Il Partito repubblicano italiano promuove la pubblicazione di una rassegna degli interventi svolti dai costituenti repubblicani, con l'auspicio che le parole i padri della Patria aiutino l'Italia a trovare la via per la revisione del proprio ordinamento e contribuiscano a mantenere il dibattito politico istituzionale sui binari della ragione e della ragionevolezza, focalizzando l'attenzione sui problemi e non sugli schieramenti. |
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Cosimo Ceccuti e Luigi Tivelli |
L'attenta selezione dei curatori ci propone le idee, i pensieri e le pagine più attuali di un grande pensatore ancora poco conosciuto al grande pubblico, come Carlo Cattaneo e del più noto Apostolo genovese, il cui pensiero è stato "tirato per le bretelle" dagli interpreti più vari e spesso frutto di vulgate contraddittorie. Il risultato è un libro scritto da due protagonisti del Risorgimento, che però parla, con ricchezza di attualità, agli italiani del Duemila. |
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Giancarlo Tartaglia |
Il 15 gennaio del 1921 dalle rotative della tipografia di Via della Guardiola a Roma uscivano le prime copie de La Voce Repubblicana, a testimoniare la ripresa dell'attività e della presenza dei repubblicani in Italia, dopo la parentesi della Grande guerra. Molti erano stati i tentativi precedenti, de La Ragione a L'iniziativa, tutti durati una breve stagione. Quella della Voce sarebbe stat una nuova impresa editoriale e politica destinata a percorrere felicemente, e superarla, tutto il secolo XX, arrivandpo sino ai giorni nostri. Diretta da politici di grande prestigio, come Giovanni Conti, Fernando Schiavetti, Randolfo Pacciardi, Cino Macrelli, Michele Cifarelli, Ugo La Malfa, Giovanni Spadolini e da illustri giornalisti come Alberto Ronchey, Adolfo Battaglia, Edgardo Bartoli, Stefano Folli, per citarne soltanto alcuni, La Voce Repubblicana è stata, in questo secolo della sua vita, una voce libera e autorevole: contro il fascismo, sin dal primo giorno, nella resistenza contro un nazifascismo nella battaglia per la Repubblica nella costruzione e nella crescita dell'Italia, ieri come oggi sempre indifesa dei valori della libertaà e della democrazia. |
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Michele Spera |
L'immagine del Partito Repubblicano. Un rilettura. 1962/2008. Manifesti, depliant, opuscoli e materiali di propaganda politica progettati dal 1962 al 2008 da Michele Spera per il Partito Repubblicano. Un segno grafico forte, incisivo, riconoscibile ricostruisce la storia di 46 anni di battaglie del Pri attraverso più di 1000 immagini. I nomi, gli eventi, le illusioni e le disillusioni di un'epoca. Con una introduzione di Francesco Nucara e una prefazione di Domenico De Masi. |