Il documento approvato dalla Dn Pri di sabato 14 dicembre 2013

La Direzione Nazionale del Partito Repubblicano Italiano ha ascoltato la relazione del Segretario Francesco Nucara ed ha attentamente esaminato i motivi che lo hanno indotto a presentare le dimissioni.

La Direzione Nazionale ritiene che, nonostante le difficoltà politiche contingenti legate alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio scorso che hanno tenuto fuori il PRI dal Parlamento, le iniziative intraprese dal Segretario in tutti questi anni siano state finalizzate alla salvaguardia della dignità politica e del ruolo storico del Partito e più di recente ispirate alle tesi programmatiche approvate dall’ultimo Congresso Nazionale del PRI con lo scopo di realizzare un progetto di grande respiro che mirasse a portare l’Italia fuori dalla crisi.

La Direzione Nazionale ritiene, pertanto, inaccettabili, privi di fondamento ed animati soltanto da intenzioni di propaganda disfattista, tanto gli attacchi rivolti al Segretario Nazionale da parte di esponenti della minoranza, quanto quelli tendenti ad attribuirgli responsabilità nella gestione amministrativa e finanziaria del Partito.

Alla luce di tutto ciò la Direzione Nazionale, nell’esprimere a Francesco Nucara la solidarietà politica ed umana che merita, respinge le dimissioni del Segretario Nazionale e lo invita a rimanere al proprio posto per continuare, in questa fase di estrema difficoltà, a svolgere il gravoso compito di portare il Partito al Congresso.

La Direzione Nazionale, infine, consapevole dell’inizio di una nuova fase politica ed istituzionale italiana rimarcata da molti accadimenti di questi giorni che stanno investendo l’intero panorama dei partiti, e dalla quale ci saranno da attendersi profondi cambiamenti che riguarderanno l’intera società ed anche tutta l’area della politica, invita tutte le componenti repubblicane a fare quadrato attorno alla Segreteria Nazionale assicurando ogni possibile contributo fino al passaggio politico cruciale delle Elezioni Europee della prossima primavera.