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  cambia idea Una nuova stagione mette a rischio il governo Renzi Beppe Grillo ha
  cambiato idea. Dal rigido isolamento, quando chiedeva alla classe politica
  nel suo complesso di arrenderglisi, ed invocava la giacobina “Montagna”, ha
  compreso che bisogna fare dei passi più concreti o
  altrimenti il suo consenso si va rapidamente a sgretolare. Per cui prima ha
  preso al volo l’occasione offertagli dal Capo dello Stato e si è presentato
  tutto contento al Quirinale, poi ha rilanciato dicendosi addirittura pronto
  al dialogo con tutti, in particolare con il Pd. A questo punto ha messo
  l’intera posta nel piatto con un intervista al
  “Corriere della sera”. Se si deve fa partire il confronto si cominci dal
  “sostegno a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge”. L'ipotesi è di un
  assegno da 780 euro al mese che vari a seconda del
  numero dei componenti familiari. La povertà non è un reato, al limite una
  malattia che può essere curata. Chissà cosa ne penserà il ministro Padoan che
  già si deve arrampicare sugli specchi per tenere i conti pubblici in ordine,
  figurarsi se deve anche andarne a trovare delle altre. Grillo è convinto che
  se ne possano cavare dalle spese per gli armamenti e si
  che in questo momento semmai sarebbe da farne, dal gioco d’azzardo e vabbè e
  poi da una patrimoniale, nemmeno già non ci fosse con la tassa sulla casa. Ma
  Grillo a proposito ha idee chiare, il reddito di cittadinanza, resta un suo
  obiettivo. Lo Stato si impegna ad offrire due-tre lavori ad un disoccupato se
  questo non li da accetta, perde il reddito. Anche
  Renzi avrebbe ragione di preoccuparsi, perché il suo Jobs Act dovrebbe essere
  rivisto, a fondo. Altra questione la riforma della Rai.
  Qui Grillo sembra d’accordo con Renzi a voler escludere i partiti.
  L'intervista di Grillo è piaciuta a Nichi Vendola che già sogna una nuova
  maggioranza con Sel al posto di Ncd ed è stata soppesata benignamente dal
  capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza. Per un Movimento 5 Stelle,
  fiaccato da espulsioni e ammutinamenti, era il modo per tornare sotto i
  riflettori dei media e al centro dell’azione
  politica. Per il Pd una questione delicata, in pratica si aprirebbe una crisi
  di governo perché è difficile che Grillo sia pronto all’appoggio esterno, la
  sua proposta è diretta ad una ridefinizione degli equilibri veri e propri. E
  qui che Renzi ha ragione di fare molta attenzione. Una nuova maggioranza
  parlamentare gli sarebbe indispensabile per procedere nella legislatura senza
  correre il rischio di doversi rivolgere a dei responsabili occasionali.
  D’altra parte, una volta rotto il patto con il Nazareno, si troverebbe di fronte
  ad una inversione di rotta clamorosa, dall’accordo
  sulle riforme con Berlusconi all’intesa programmatica con Grillo, il balzo
  potrebbe essergli fatale. Perché è vero che Renzi ha mostrato qualità tali da
  potersi barcamenare in qualsiasi circostanza, ma in questo caso ecco che
  dovrebbe sapersi dimostrare un uomo per tutte le stagioni. Tutto sommato
  sarebbe più facile identificare un altro premier, in fondo chi voleva aprire
  al dialogo con Grillo era il suo predecessore Bersani. Vai a vedere che è la
  volta buona che l’ex segretario del Pd si ripiglia! Roma, 4 marzo 2015 | 
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